Resta ancora senza soluzione la vertenza Cementir di Taranto. I 47 licenziamenti annunciati dall’azienda (più undici nell’indotto), non sono stati ritirati ed è forte la preoccupazione tra i lavoratori. L’unica nota positiva è la riapertura del confronto con il Gruppo Caltagirone, ottenuta a seguito delle pressione del sindacato sul Governo. Un nuovo e, si spera, risolutivo incontro è in programma il prossimo 14 novembre.
Le segreterie territoriali Filca Cisl e Fisascat Cisl auspicano che il Gruppo Caltagirone dia risposte sul nuovo piano industriale. “Al tavolo governativo – si legge in una nota – la Cementir ha assicurato di essere in possesso già di un piano industriale triennale che, non conosciamo e che vogliamo verificare considerati alcuni precedenti impegni assunti dall’azienda, come il promesso revamping del sito tarantino che mai è stato realizzato, determinando rischi concreti per la salute e la sicurezza dei lavoratori che ancora vi operano e per il territorio esterno alla fabbrica”.
Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenal Uil, oltre a respingere i licenziamenti hanno chiesto all’azienda l’elaborazione di un piano sociale al fine di attribuirsi l’onere economico di eventuali mobilità volontarie. “E’ stato preso atto della disponibilità del Gruppo Caltagirone a confrontarsi – aggiunge la Cisl – al contempo, sono state apprezzate le dichiarazioni del Governo e della Regione Puglia concernenti l’ampia disponibilità di accesso ad eventuali ammortizzatori sociali a vantaggio di tutti i dipendenti diretti e dell’indotto operanti nel territorio ionico dichiarato area di crisi complessa”.