Contributi
Taranto, cinque anni fa: volti, nomi e… bandiere diverse
(ultima parte)
Alla fine del 2011, in previsione del rinnovo del Consiglio comunale, PD, SEL, IDV e Socialisti mettono a punto le linee di un programma comune, sulla base del quale cercare di ampliare le basi dell’alleanza, prevedendo come possibile il ricorso alle primarie, ove necessario, per l’individuazione del candidato Sindaco.
Torna quindi, come cinque anni prima, il tema delle primarie.
Chi non ha dubbi sulla loro necessità è il “Comitato per le primarie” che raccoglie oltre tremila firme su un documento che avanza esplicitamente questa richiesta.
Presso la sede del PD viene convocata un’apposita riunione del tavolo del centro-sinistra, nella quale SDS dichiara la propria netta contrarietà alle primarie, mentre SEL prende tempo.
Si rende, quindi, necessario un nuovo incontro, in preparazione del quale Sergio Scarcia, segretario cittadino del PD, con nettezza afferma che il PD è pronto ad affrontare le primarie e invita SEL a sciogliere ogni dubbio; ed aggiunge che quella di Stefàno è una fase politicamente superata.
SEL rimanda la palla al PD, affermando, in una riunione appositamente convocata, che quella di Stefàno è la prima scelta e che solo in presenza di più candidati, sarebbe ipotizzabile un ricorso alle primarie.
Il PD, dopo un incontro col segretario regionale Blasi, spinge l’acceleratore sulle primarie.
Gianni Cataldino ribadisce la contrarietà di SDS, sottolineando come “le primarie non sono una lavatrice”.
SEL, dal canto suo, rimane su una posizione di attesa, che riflette la divisione manifestatasi al suo interno, e rimanda al livello regionale la decisione.
Nel mentre si sviluppa questo confronto, rompe il silenzio Michele Pelillo che dichiara “Primarie, io sono pronto”, aggiungendo che “la città ha bisogno di coesione e di larghe intese”; insomma pone la sua candidatura a Sindaco.
I “Moderati e Popolari”, il cui commissario provinciale è Giovanni De Giovanni, annunciano il proprio sostegno alla ricandidatura di Ezio Stefàno; nello stesso movimento Clara Funiciello viene nominata responsabile regionale degli Enti locali.
Nettamente contrario alle primarie si dichiara il consigliere regionale Patrizio Mazza, secondo il quale esse sarebbero “un autogol per la Democrazia”.
Giovanni Palumbo, commissario dell’IDV, invita il Sindaco a fare un passo indietro in quanto “se Stefàno vuole essere rieletto non può rinunciare all’alleanza di centro-sinistra”
Spinge per le primarie Dante Capriulo il quale chiede che “la parola venga data al popolo del centro-sinistra”.
Ma il tavolo del centro-sinistra continua a prendere tempo, mentre anche i Socialisti chiedono che Stefàno affronti le primarie.
Nichi Vendola interviene pesantemente affermando che la candidatura di Stefàno deve passare senza il ricorso alle primarie; ricompatta in tal modo SEL, ma riceve fortissime critiche da più parti, a cominciare dal segretario regionale del PD, Blasi, che afferma “non ci voglio e non ci posso credere”.
Il “comitato per le primarie” ribadisce la richiesta e Michele Pelillo chiarisce “ritirarmi ? Tutt’altro”.
Che le primarie debbano farsi lo ribadisce anche Francesco Parisi, segretario provinciale del PD: “si vuole impedire il confronto” commenta.
Da più parti si chiede “Vendola, fai scegliere ai tarantini !”.
Anche Mario Laruccia, consigliere uscente dei “Riformisti”, si rivolge a Vendola: “Stefàno è il problema non la soluzione” afferma sulla stampa.
Ed è anche scontro tra MJL ed SDS sull’ipotesi di ricandidatura di Stefàno: sono Gionatan Scasciamacchia e Mario Stante gli attori dell’ennesima polemica.
Torna a riunirsi il “tavolo del centro-sinistra” che però tiene fuori dallo stesso i movimenti che chiedono le primarie, che vengono chieste a gran voce anche dai circoli del PD i quali tornano a farsi sentire sull’argomento.
Gianni Florido interviene per sostenere la naturalezza della riconferma di Stefàno.
Dopo una fase ancora molto complicata, caratterizzata soprattutto dalla frenata di Michele Pelillo sull’ipotesi di una sua candidatura, il PD abbandona, sia pure con un dibattito intenso al suo interno, l’idea delle primarie e appoggia la candidatura di Ippazio Stefàno; a questa posizione si accodano anche altri partiti che avevano sostenuto la necessità delle primarie.
I Comunisti Italiani decidono di restare nel centro-sinistra e di appoggiare quindi Stefàno, mentre Rifondazione Comunista è perentoria “mai con l’UDC”; UDC che aveva, appunto, deciso il sostegno a Ippazio Stefàno modificando la rotta che Giuseppe Tarantino, coordinatore provinciale dell’UDC, aveva indicato, qualche settimana prima: “quella del Terzo Polo è una strada dalla quale non si torna indietro”.
Il “movimento per le primarie” viene sostanzialmente isolato; ma esso convoca lo stesso le primarie per il 4 marzo: parteciperanno in tre, Dante Capriulo, Mario Imperatrice e Lucia Obretenova. Mario Laruccia, dopo aver avanzato la sua candidatura, si era, nel frattempo, ritirato.
Sono in duemila a partecipare al voto: è Dante Capriulo il più votato; sarà lui il candidato Sindaco delle forze che hanno organizzato le primarie.
Nello schieramento opposto, quello di centro-destra, la vicenda del dissesto ha provocato una situazione difficilissima e c’è grande incertezza sul da farsi. E’ la “Puglia prima di tutto” a cercare di scuotere l’ambiente, attraverso il suo coordinatore cittadino, Davide De Fazio, il quale “minaccia” “un vertice a breve o corriamo da soli”.
Nell’incertezza viene avanzata, insieme ad un documento programmatico ruotante attorno a 17 punti, dai consiglieri comunali uscenti Condemi, Ungaro, Vietri e Castellaneta, anche l’ipotesi che il candidato Sindaco del centro-destra venga scelto attraverso le primarie.
Interviene Arnaldo Sala per affermare che “si lavora per la coalizione non per un candidato”.
Di fronte a questa situazione intricata interviene con forza il vicecoordinatore regionale del PdL, Gianfranco Chiarelli, il quale chiede il congresso e primarie per individuare il candidato Sindaco.
La richiesta sortisce l’effetto sperato e il congresso viene fissato per il 25 e 26 febbraio.
Luigi Montanaro viene eletto segretario provinciale; sembra così essere ripristinato un minimo di normalità.
Mario Cito annuncia che sono già pronte 5 liste a sostegno della sua candidatura a Sindaco e si dichiara pronto ad affrontare le primarie del centro-destra.
Ma non è quella dell’accordo con Cito la prospettiva: infatti il centro-destra sceglie Aldo Condemi quale candidato Sindaco; è lo stesso Condemi a sintetizzare in un documento programmatico i diciotto punti con i quali “rilanciare le sorti del capoluogo jonico”.
Si definiscono le altre candidature a Sindaco: Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, è il candidato per i Verdi; Felicia Bitritto Polignano per il “Movimento Schittulli”, Patrizio Mazza per “Cambiamo Taranto”, Luigi Albisinni per “Taranto c’è”, Alessandro Furnari per i 5 Stelle, Cosimo Festinante per il movimento “Galaesus” e Massimiliano Di Cuia per “Io Sud”
Nel bel mezzo della fase d’avvio della campagna elettorale arriva in città il nuovo Vescovo: è Monsignor Filippo Santoro.
Si fa sempre più complicata la situazione del TCT nel porto; l’azienda che movimenta i container minaccia di lasciare Taranto.
Cosi come rimane incerta la vicenda dei BOC, rispetto alla quale si susseguono gli incontri che però non approdano a risultati concreti.
Viene depositata, dal pool di chimici appositamente incaricati, la perizia sull’inquinamento dalla quale emerge che c’è “diossina negli animali abbattuti e nei terreni”.
Dal suo canto l’ILVA si difende asserendo che “i livelli di emissione sono tutti nei limiti di legge”.
Su Giancarlo Cito arriva, invece, una nuova mazzata: la Cassazione conferma la condanna a 4 anni di reclusione. Mario Cito rilancia: “i tarantini sono con noi, ci sarà l’effetto boomerang”.
Siamo ormai nel pieno della campagna elettorale: a sostenere il candidato del M5S arriva in città Beppe Grillo che tiene un comizio in Piazza della Vittoria.
Molti sono gli esponenti nazionali di partiti e movimenti che vengono a Taranto: Francesco Rutelli, Ignazio La Russa, Gianfranco Miccichè, Angelino Alfano, Sergio D’Antoni, Dario Stefano, Francesco Boccia, Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Giobbe Covatta, Dacia Maraini, Nichi Vendola, Francesco Storace. A testimonianza della valenza nazionale del voto a Taranto.
Si vota il sei maggio.
Partiti | Voti | % |
P.D. | 15.288 | 16.05 |
S.D.S. | 11.669 | 12.25 |
S.E.L. | 5.964 | 6.26 |
U.D.C. | 5.636 | 5.92 |
PUGLIA VENDOLA- PSI | 4.356 | 4.57 |
AMBIENTE E LAVORO | 3.882 | 4.08 |
A.P.I. | 2.692 | 2.83 |
I.D.V. | 2.407 | 2.53 |
UDEUR | 484 | 0.51 |
LEGA AZ. MERIDIONALE | 13.080 | 13.73 |
LA DESTRA | 1.072 | 1.13 |
UNITI PER TARANTO | 1.006 | 1.06 |
GIOVANI IN AZIONE | 670 | 0.70 |
TARANTO IN DISCUS. | 423 | 0.44 |
FIAMMA TRICOLORE | 271 | 0.28 |
RINASCERE | 2.226 | 2.34 |
VERDI ECOLOGISTI | 2.101 | 2.21 |
ARIA PULITA | 1.901 | 2.00 |
MAMME PER TARANTO | 538 | 0.56 |
RINNOVIAMO INSIEME | 475 | 0.50 |
P.D.L. | 6.515 | 6.84 |
PUGLIA PRIMA DI TUTTO | 961 | 1.01 |
NOI DEMOCRATICI | 1.913 | 2.01 |
MOVIMENTO JONICO LEG. | 827 | 0.87 |
P.R.C. | 725 | 0.76 |
IO SUD | 2.417 | 2.54 |
M5S | 1.776 | 1.86 |
GALAESUS | 1.851 | 1.94 |
CAMBIAMO TARANTO | 1.057 | 1.11 |
M.P. SCHITTULLI | 506 | 0.53 |
TARANTO C’E’ | 570 | 0.60 |
Elezioni comunali – 6 maggio 2012 – Fonte: Ministero dell’Interno
Candidati Sindaco | Voti | % |
STEFANO | 51.053 | 49.53 |
CITO M. | 19.518 | 18.94 |
BONELLI | 12.277 | 11.91 |
CONDEMI | 7.329 | 7.11 |
CAPRIULO | 3.965 | 3.85 |
DI CUIA | 2.607 | 2.53 |
FURNARI | 2.155 | 2.09 |
FESTINANTE | 1.834 | 1.78 |
MAZZA | 1.201 | 1.17 |
BITRITTO | 640 | 0.62 |
ALBISINNI | 497 | 0.48 |
Elezioni comunali – 6 maggio 2012 (primo turno) – Fonte: Ministero dell’Interno
Colpisce il dato relativo all’affluenza al voto: solo il 62.45% degli aventi diritto va a votare; l’11.3% in meno rispetto al 2007.
Al ballottaggio, insieme a Stefàno, ci va Mario Cito, confermando così di poter contare su un elettorato consolidato che vota per lui, ma col pensiero rivolto al padre, Giancarlo.
Un risultato che consegna la vittoria alla coalizione del candidato Sindaco Ippazio Stefàno: con il 54% ottenuto, infatti, ipoteca la composizione del Consiglio comunale.
Comunque vada il ballottaggio esso sarà composto così:
Gruppo “PD”: Piero BITETTI, Vincenzo DI GREGORIO, Lucio LONOCE, Gianni AZZARO, Gianni LIVIANO, Michele DE MARTINO, Emanuele DI TODARO
Gruppo “SDS”: Francesco COSA, Gionatan SCASCIAMACCHIA, Alfredo SPALLUTO, Filippo ILLIANO, Gianni CATALDINO
Gruppo “SEL”: Lucia VIAFORA, Francesco DI GIOVANNI
Gruppo “UDC”: Massimiliano STELLATO, Salvatore BRISCI
Gruppo “LA PUGLIA PER VENDOLA”: Cosimo GIGANTE, Giovanni GUTTAGLIERE
Gruppo “AMBIENTE E LAVORO”: Rosa PERELLI
Gruppo “API”: Paolo CIOCIA
Gruppo “IDV”: Ernesto D’ERI
Gruppo “AT6”: Cosimo CIRACI, Giuseppina CASTELLANETA, Giovanni UNGARO, Adriano TRIBBIA, Aldo RENNA, Mario CITO
Gruppo “PDL”: Giampaolo VIETRI, Aldo CONDEMI
Gruppo “ECOLOGISTI CON BONELLI”: Angelo BONELLI
Gruppo “RINASCERE”: Mario LARUCCIA
Gruppo “NOI DEMOCRATICI”: Dante CAPRIULO
Gli sconfitti non possono che prendere atto del risultato; Capriulo: “servivano liste più forti”, Aldo Condemi: “non comprendo questo elettorato”, Bonelli: “risultato eccezionale. Resto, farò il consigliere”, Mazza: “questa città non vuole cambiare”, Festinante: condannati all’immobilismo”, Di Cuia: “noi, i primi tra i più piccoli”, Albisinni: “e adesso più politica e meno poltrone”, Bitritto Polignano: “mi auguro un’amministrazione al passo coi tempi”.
Di diverso tenore, naturalmente, le dichiarazioni dei vincitori. Rispetto alle ipotesi di apparentamenti, Stefàno dichiara: “con chi al ballottaggio ? Non sono contro nessuno” e sulla composizione della futura giunta chiarisce subito “ascolto tutti, ma decido io”; Michele Pelillo “non dimentichiamo il sacrificio del PD”; Giuseppe Tarantino: “è la fine del bipolarismo. Stefàno ottima scelta”; Gianni Florido: “premiato un progetto riformista”; Gianni Liviano: “noi, valore aggiunto nel PD”.
Al ballottaggio si va senza che si realizzi alcun apparentamento.
Rosi Bindi, Massimo D’Alema, Michele Emiliano, Nicola Fratoianni, in iniziative diverse, indicano l’assoluta necessità di votare per Stefàno.
Si vota il 20 maggio
Candidati Sindaco | Voti | % |
STEFANO | 51.239 | 69.67 |
CITO M. | 22.305 | 30.33 |
Elezioni comunali – 20 maggio 2012 (ballottaggio) – Fonte: Ministero dell’Interno
Ancora più a picco la partecipazione al voto: solo il 43.22% degli aventi diritto va a votare. Ippazio Stefàno viene confermato Sindaco di Taranto, con una percentuale inferiore a quella del 2007 ma in ogni caso molto alta; Mario Cito, attraverso una telefonata, si complimenta con lui.
Il dato emerso dalle urne fa dire ad Angelo Bonelli: “un Sindaco legittimo, ma eletto da una minoranza.”
Nel centro-destra la sconfitta pesante provoca ulteriori dolorosi strascichi; il circolo “Magna Grecia” emette un documento nel quale vengono attaccati i vertici del PDL; “difficile gestire la realtà tarantina da estranei” è scritto esplicitamente.
Grande clamore, anche a livello nazionale, suscita la pubblicazione di una foto che ritrae il sindaco Stefàno con una pistola nella cintura, durante i festeggiamenti per la vittoria (per la Legge poteva, articolo del 16 dicembre 2015, ndr).
Nichi Vendola, di fronte a tanto clamore mediatico, è costretto ad intervenire: “caro Ezio, butta quella pistola”; ed il Procuratore della Repubblica, Franco Sebastio, sottolinea che “è un brutto episodio; in cattiva luce tutta la città”.
Un clamore che costringe lo stesso Stefàno a dichiarare che rimetterà nel cassetto la pistola.
L’attenzione quindi si sposta sugli aspetti più strettamente politico/amministrativi: comporre la Giunta si rivela molto complicato e solo in piena estate, in un clima di grande tensione nel rapporto tra il Sindaco e qualche partito della coalizione, viene nominata solo una parte della prima Giunta comunale della nuova consiliatura, che risulta essere composta dagli assessori Vincenzo BAIO (PD), Antonella CARELLA (nominata dal Sindaco), Francesco COSA (SDS), Barbara SCOZZI (nominata dal Sindaco), Massimiliano STELLATO (UDC) e Lucia VIAFORA (SEL).
Bisognerà aspettare qualche mese per vedere ampliata la giunta con l’ingresso di Lucio LONOCE (PD) e Gionatan SCASCIAMACCHIA (SDS). Un posto resta ancora vacante, destinato al gruppo “La Puglia per Vendola”: sarà Cisberto ZACCHEO ad occuparlo successivamente, contemporaneamente ad un primo cambio di assessori.
Un dato politico balza evidente: Ippazio Stefàno non conferma alcun assessore della precedente consiliatura; una scelta che appare essere un oggettivo riconoscimento della sua insoddisfazione su come erano andate le cose nel precedente quinquennio. Un’insoddisfazione che lo porta ad un totale e radicale cambiamento nella squadra che lo affianca.
FINE