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Sorgerà in agro di Taranto il più grande dissalatore ad osmosi inversa d’Italia
Il Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese (AQP) ha approvato la gara, per circa 100 milioni di euro a valere in parte su fondi del Pnrr, che doterà l’Italia del più grande dissalatore ad osmosi inversa, il primo impianto continentale ad uso civile del Paese: sorgerà in agro di Taranto sulle sorgenti salmastre del fiume Tara e sarà un’opera strategica ed integrata con lo schema di adduzione a servizio della Puglia.
“L’impianto ultratecnologico – spiega una nota stampa di Aqp – avrà una potenzialità di 55.400 m3/giorno circa di acqua potabile ed è stato progettato per produrre ogni giorno l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di 385.000 persone (quasi un quarto della popolazione dell’intera penisola salentina). Prelevando le acque salmastre del fiume Tara, caratterizzate da un grado di salinità relativamente basso in luogo di quella marina molto più salata, sarà limitato il consumo di energia elettrica e l’impatto dell’opera sull’ambiente. L’entrata in esercizio delle opere è prevista per la metà del 2026”.