Cooltura, Il lato bello
Cimaglia e Galeandro.. spartani tra le colonne doriche
Nasce nelle notti tarantine di luce lunare, davanti al mare che ricorda il viaggio, origine di ogni ktysis, di ogni fondazione, questo testo che prende spunto dalle origini spartane di Taranto per dare voce a otto personaggi che emergono dalla storia e dalla leggenda.
Vengono a raccontarci di Sparta, delle sue virtù, della sua grandezza e delle sue contraddizioni, ma anche a raccontarci di sé stessi, delle loro anime nude di fronte alle ragioni dello Stato, personalità tese al sacrificio per il bene e l’onore della collettività. Sparta del coraggio, Sparta del bene comune e della giustizia. Lo statalismo etico di Licurgo, l’appello dei poeti Tirteo e Alcmane a valori eterni, la forza e la libertà di due donne, la regina Gorgo e l’atleta Cynisca, l’eroismo contro ogni speranza alle Termopili, tutto ciò che oggi sembra avere il sapore dell’utopia, era già lì: a Sparta.
E da Sparta approdano a Taranto, grazie all’ecista e fondatore Falanto, ideali e talenti, audacia e prodezza.
Il testo originale di Barbara Gizzi racconta storie di donne e di uomini che prendono vita dalla lettura attenta di classici come Erodoto, Plutarco, Tirteo, Senofonte, e si fa prestare talvolta da essi la voce antica e potente, la parola scolpita nella divina lingua greca.


Alla visione di una Sparta spietata, diffusa nell’immaginario collettivo, tutta tesa al culto della perfezione fisica mirante alla guerra e alla riproduzione di nuove generazioni sempre più forti, si è voluto affiancare una lettura ‘umana’, illuminando – attraverso le storie di Sparta – lo spirito di sacrificio, la profondità, la capacità degli Spartani di essere un corpo unico.
Alla voce di Massimo Cimaglia, oplita, poeta, atleta e legislatore, si affianca quella di Barbara Galeandro che la presta alle donne spartane. Entrambi sono accompagnati dal violoncello di Giuseppe Grassi, tra le antiche colonne doriche di piazza Castello, sabato alle 21. Ingresso libero.