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Al Righi di Taranto si punta sulle discipline STEM

Pubblicato | da Redazione

Le discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) costituiscono un insieme chiave di competenze che sono oggi di fondamentale importanza “per la comprensione di numerosissimi meccanismi alla base della vita civile e sociale. I termini “tinkering” e “making” sono anch’essi alla base dell’intervento didattico, intervento che pone al centro proprio l’alunno stesso.

“Tinkering” ovvero impara armeggiando, aggiustando, sperimentando con oggetti, strumenti e materiali di uso comune. “Making” collabora ad un progetto comune, sviluppando il pensiero critico dello studente. All’istituto Augusto Righi di Taranto, diretto dalla Preside Iole De Marco, si punta da anni su approcci didattici innovativi che favoriscano lo sviluppo delle capacità imprenditoriali e delle competenze trasversali, oggi imprescindibili in qualunque settore lavorativo. La prof Veronica Poggi del liceo scientifico sportivo e la prof Giusj Calabrese dell’istituto tecnico hanno impostato la didattica della fisica proprio puntando in questa direzione grazie al contributo del prof Francesco Gigante (la foto che pubblichiamo è stata allegata alla nota stampa).

Per quanto riguarda il liceo scientifico ad indirizzo sportivo, la classe quinta si è cimentata nella realizzazione di un motore elettrico home made. Nella classe quarta alle lezioni teoriche ha fatto seguito la realizzazione di un elettroscopio, apparecchio capace di indicare corpi carichi elettrostaticamente tramite l’uso di semplici foglioline di alluminio inserite all’interno di un contenitore chiuso. Infine, sempre nella classe quarta ha preso forma la bottiglia di Leida, antico condensatore per l’accumulo delle cariche elettriche.

“In questo modo – sapiega la prof Poggi – i ragazzi hanno sperimentato la difficoltà nel creare apparecchi con materiale di uso comune, comprendendo inoltre la differenza tra le enormi possibilità che abbiamo oggi e le limitazioni del passato, quando occorreva ricorrere al vetro poco maneggevole e piuttosto pesante. Questo approccio didattico porta anche una ricerca storica che favorisce nei ragazzi la memorizzazione dei contenuti teorici. Ci siamo avvalsi dello smartphone come strumento per fare didattica, realizzare video in slow motion e sperimentare con app e simulatori on line. E’ stato interessante notare la meraviglia degli alunni stessi nel vedere funzionare correttamente quanto da loro creato.”

Per quanto riguarda il biennio dell’istituto tecnico, nella classe prima indirizzo meccatronica gli alunni hanno realizzato sotto la guida della prof Giusj Calabrese e del docente di laboratorio, prof Francesco Gigante, un dinamometro.

“Si tratta” – afferma la prof Calabrese – di uno strumento per la misurazione dell’intensità della forza mediante la deformazione di una molla inserita al suo interno. La realizzazione con materiali disponibili in casa, il corretto montaggio e la successiva fase di taratura dello strumento hanno permesso il consolidamento di quanto affrontato a lezione. L’interesse mostrato dalla classe è stato immediato ed alcuni alunni si sono distinti anche per precisione realizzativa”.

“Il tinkering” – conclude la prof.ssa Poggi – “è un approccio inclusivo e collaborativo che porta l’alunno a pensare con le mani, sviluppando creatività e pensiero divergente”.