Sul Pezzo
Taranto, ok all’ampliamento della Base Navale. Ma la MM taglia il personale civile
“Nella seduta di oggi del Cipe, presieduta dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato approvato il progetto di ampliamento della Stazione Navale Mar Grande. L’intervento complessivo è di 203 milioni di euro, di cui 191 per l’ammodernamento della Base Navale e 11, 6 milioni per la riqualificazione dell’ Area Chiapparo. I primi 79 milioni, si tratta del primo lotto, sono a valere sulla programmazione residua Fsc 2014-2020. L’investimento nella sua complessità produrrà sull’economia locale effetti diretti e indotti nonché un aumento dell’occupazione per tutta la durata dei lavori”. Ad annunciarlo è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mario Turco, che ringrazia per il sostegno e per la proficua collaborazione al progetto il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.
“Andremo a realizzare una importante infrastruttura portuale adeguata alle necessità d’ormeggio delle nuove Unità Navali Maggiori ed in genere ai nuovi bisogni operativi della Marina Militare. Nello specifico – spiega Turco – si tratta di interventi, funzionalmente autonomi, relativi all’ampliamento del molo Rotundi e alla riqualificazione dell’area Chiapparo, ma che fanno parte di un progetto più ampio che riguarda la riallocazione presso la Stazione Navale in Mar Grande (SNMG) delle esistenti funzioni della Marina Militare presso l’ ex Stazione Torpediniere nel Mar Piccolo. Questo consentirà di liberare la cessione di quest’ultima area all’Autorita Portuale per un progetto di valorizzazione ai fini turistici, commerciali e culturali, con la realizzazione di un Acquario green e molo di ormeggio croceristico”.
Tra il personale civile di Maristanav, però, c’è grande tensione. I lavoratori oggi si sono riuniti in assemblea. Sono in agitazione e annunciano il ricorso ad altre forme di lotta non escludendo il blocco delle attività. Al centro della discussione lo smantellamento di alcuni servizi e l’affidamento degli stessi a privati, annunciato nei giorni scorsi dal Comando della Base Navale di Taranto, la più grande d’Italia.
I sindacati di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil manifestano il loro disappunto in un documento inviato al ministero della Difesa, alla Marina Militare e al sindaco di Taranto. Lamentano inoltre il mancato coinvolgimento nelle decisioni e sottolineano che “il Comando della Base Navale appartiene ad una linea di comando chiusa in sé stessa, poco incline al dialogo”.
“Le criticità a sostegno del piano di razionalizzazione del servizio, illustrate
dall’amministrazione – si legge nel documento dei sindacati – sono individuate nel mancato ripianamento del personale in quiescenza e, in particolare, dei profili con particolari capacità tecnico-marinaresche. Dunque una attività sarà ridimensionata perché non ci saranno lavoratori sufficienti a garantirne l’esecuzione. Se da un lato la problematica è comune a tutto il Ministero della Difesa, appaiono evidenti i limiti di una visione inerte e priva di idee, con criticità mai rappresentate”.
Secondo Cgil, Cisl, Uil, “inevitabili ed impietosi emergono i confronti con il personale militare che evidenziano incongruenze e disparità di trattamento, che si accentuano anziché ridursi. Se si ha riguardo, infatti, al semplice straordinario attribuito per il funzionamento della Stazione Navale dove lavorano circa 500 dipendenti militari e circa 500 dipendenti civili, con attività perlopiù sovrapponibili, la componente civile ha uno
stanziamento di € 25.000 di straordinario, la componente militare un milione di euro! La razionalizzazione a senso unico verso la componente civile, sempre più ai margini del dicastero, con lavoratori monoreddito privati di gran parte del salario accessorio anche dopo questa iniziativa, non è più tollerabile”.
Il documento inviato al Governo fa riferimento anche alla “mancanza di investimenti nell’area industriale e al mancato ricambio occupazionale che
rappresentano solo gli aspetti più appariscenti di un sistema in progressivo degrado. Le interlocuzioni degli ultimi mesi con il vertice politico, utili per rappresentare le esigenze più evidenti, non hanno però prodotto alcun risultato concreto, rendendo non percepibile l’auspicato cambiamento”. I lavoratori rinnovano, dunque, anche nel nostro territorio, le priorità già
rappresentate a livello nazionale e che caratterizzano la complessiva vertenza Difesa, “fra cui un urgente piano straordinario di assunzioni anche per Maristanav Taranto, alla quale vanno destinati investimenti adeguati per rinnovare i mezzi in dotazione, quasi tutti fatiscenti”.
Sulla vertenza Maristanav interviene anche il sindacato Confsal Unsa di Taranto. In una nota a firma di Gianluca Fortunato, della segreteria provinciale, viene respinta la decisione di esternalizzare alcune attività. Tutta la questione è stata già portata all’attenzione della segreteria nazionale che ne discuterà nel prossimo incontro con il ministro della Difesa.