Sul Pezzo
Taranto-Avetrana, Cgil, Cisl, Uil: No al definanziamento
Taranto attende da anni una adeguata rete infrastrutturale. Ai “consueti” ritardi si sono aggiunti ora ulteriori rallentamenti dovuti all’emergenza covid-19. Finanziamenti già stanziati vengono dirottati su nuove esigenze. E’ il caso delle risorse per la strada regionale 8 Taranto-Avetrana per la quale si intravede il definanziamento. Contro questa ipotesi intervengono fermamente i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Paolo Peluso, Antonio Castellucci, e Giancarlo Turi. Ecco il documento unitario dei tre sindacati.
“La crisi epidemiologica che ha colpito duramente il Paese sotto il profilo sanitario sta riverberando effetti devastanti anche sul sistema economico, indebolendo ulteriormente il tessuto produttivo delle regioni meridionali. In questo la provincia ionica, continua a vivere una sua dinamica involutiva senza che alcuna risorsa aggiuntiva sia andata ad implementare i tanti progetti sospesi e i cantieri mai aperti. I propositi di ripartenza dell’economia territoriale continuano a subire pesanti rinvii, ultimo, in ordine di tempo, quel Decreto Cantiere Taranto, fino ad oggi mai emanato, che avrebbe dovuto portare risorse finanziarie aggiuntive per avviare nuovi asset produttivi (cantieristica navale), potenziare quelli emergenti (logistica, portualità, turismo), consolidarne altri tradizionali, industrializzandoli (agroalimentare).
Il livello di infrastrutturazione delle reti intermodali e, quindi, stradali, autostradali, ferroviarie e aeroportuali, versa in stato di assoluta frammentazione e abbisognerebbe di essere connesso organicamente e ammodernato per fungere da presupposto per l’avvio di una nuova, importante, fase di effettivo sviluppo del territorio. Appena pochi mesi fa, dopo un’intensa attività di collaborazione con l’Assessore Regionale ai Trasporti, alcuni Consiglieri Regionali del territorio e il Presidente dell’Amministrazione Provinciale, è stato recuperato il finanziamento della strada a scorrimento veloce, la Taranto-Avetrana che, a causa di pesanti ritardi accumulati negli ultimi decenni, si presentava a rischio di perenzione . Una dotazione superiore ai duecento milioni di euro con cui si sarebbero dovuti completare i due lotti rimanenti, il secondo e il terzo, dell’opera. Il valore della stessa riveste molteplici significati non solo per il territorio Ionico: strategica per i flussi turistici dell’area orientale e delle province confinanti, decisiva per il miglioramento della mobilità dei vettori civili e commerciali, incisiva per l’innalzamento per gli standard di sicurezza, preziosa per le opportunità occupazionali che determinerebbe l’apertura del cantiere.
Il recupero del progetto è stato salutato come un autentico evento che si colloca in controtendenza rispetto ai paurosi ritardi burocratici e come tale celebrato, si è trattato di riprendere e di realizzare un’opera infrastrutturale progettata ben trenta anni prima. Qualche giorno addietro, abbiamo appreso, come evidenziato già dalle Scriventi la settimana scorsa, la notizia della rimodulazione delle risorse regionali del “POR PUGLIA 2014 – 2020 – Fondi di Sviluppo e Coesione – Patto per la Puglia” per destinarle al sostegno delle imprese colpite dalla crisi seguita all’emergenza epidemiologica (COVID 19) in atto. Operazione questa che avrebbe distratto proprio le risorse della strada “Regionale 8”, la Taranto – Avetrana. Del costituendo fondo di 450 milioni di euro, 122 milioni circa deriverebbero da quel finanziamento. Si usa il condizionale perché, al momento, tra flebili smentite e tacite conferme, la questione è ancora avvolta da un velo di mistero.
Se così fosse, ancora una volta questa area della Puglia sarebbe penalizzata in quanto pagherebbe il prezzo del definanziamento di un’opera che è quasi imbarazzante definire strategica a oltre trent’anni di distanza dalla sua progettazione. Dopo una serie di limitazioni inferte al sistema sanitario, i guasti ambientali, i drammi occupazionali, si aggiungerebbe un’altra insopportabile mortificazione. Un’autentica beffa, l’ennesima, dopo i tanti propositi di attenzione ostentati dalla stessa Regione nei riguardi dell’intera Comunità ionica.
Per questi motivi, CGIL CISL UIL ritengono necessario proseguire il confronto già avviato con i rappresentanti politici e istituzionali del territorio teso ad individuare iniziative comuni per scongiurare il definanziamento dell’opera che, al contrario, andrebbe accelerata nell’iter burocratico nella prospettiva dell’aggiudicazione.
Al momento si è registrata la piena e convinta adesione di tutti i sindaci dei comuni del versante orientale, del Sindaco di Taranto e del Presidente della Provincia che si è impegnato a convocare un Consiglio Provinciale monotematico e l’Assemblea dei Sindaci”.