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Moda, da Taranto alla conquista dell’Est

Pubblicato | da Michele Tursi

Tutto ebbe inizio durante la Seconda Guerra Mondiale, a Sava, trenta chilometri a est di Taranto, nel cuore del Salento. “I miei nonni erano sarti, avevano una piccola bottega in paese e cucivano le divise dei soldati americani”. Ora Salvatore Toma guida (insieme al fratello Sergio) il Gruppo Sviluppo Tessile. Il cuore è ancora lì, tra ulivi secolari e masserie, ma lo sguardo è rivolto lontano, molto lontano. “Due settimane fa – racconta – sono stato in Asia: Seul, Hong Kong, Shanghai. Ho incontrato i presidenti delle Camere di commercio italiane. Una missione esplorativa perchè vogliamo portare la nostra Puglia in quelle terre”.

Da marzo 2018 Toma è il coordinatore di Confindustria Moda Puglia, carica che si aggiunge alla presidenza della omologa sezione della provincia di Taranto. “E’ stato un viaggio molto utile – sottolinea – reso possibile dal supporto organizzativo di Giuseppe Calianni, presidente dei Giovani industriali di Taranto. All’estero c’è grande interesse nei confronti delle nostre produzioni. Siamo molto apprezzati ma, talvolta, non ne abbiamo la consapevolezza. In estremo Oriente ho avuto tantissime richieste non solo per il settore della moda che rappresento, ma anche per food e vino”.

LE TRE “I” – Toma ha una sua ricetta per creare sviluppo. “Dobbiamo puntare sulle tre i: Innovazione, Istruzione, Internazionalizzazione. Sono queste – spiega – le chiavi che aprono le porte del futuro”. Nella Gst, il futuro è già iniziato. “I miei figli hanno fatto ingresso in azienda, siamo alla quarta generazione. I nonni hanno cominciato; mio padre e i suoi fratelli hanno trasformato un piccolo laboratorio in una importante realtà produttiva. Io e mio fratello, nel ’94, abbiamo compiuto il salto di qualità passando dalla produzione in conto terzi a marchi di nostra proprietà”.

Havana & co. Angelo Toma, Julian Keen. Total look uomo-donna. Dal 2012 la Gst ha acquisito la licenza di Alessandro Dell’Acqua, uno dei più apprezzati e noti stilisti italiani della nuova generazione. I marchi, molto apprezzati nell’Europa dell’Est e in Russia, sono presenti in 500 boutique multibrand in Italia e 100 all’estero. Una realtà solida, in crescita che dà lavoro a 50 unità dirette e 200/300 tra terzisti fissi e occasionali. “Facciamo made in Italy nel vero senso della parola – precisa Toma – i laboratori ed i nostri fasonisti sono italiani, all’80% aziende pugliesi”.

MARTINA FRANCA – Puglia, terra di ulivi e trulli, ma anche di tessuti e confezioni. Martina Franca, in provincia di Taranto, è un’eccellenza del settore che accusa ancora i contraccolpi della crisi del 2008. “Eppure per i capi spalla ci sono grandi potenzialità – dice Toma – ma serve uno scatto d’orgoglio, un cambio culturale che deve partire dai giovani e dalla classe imprenditoriale”.

I GRANDI MARCHI IN PUGLIA – Nel Salento i fasonisti lavorano per Gucci e Prada, lì il salto di qualità c’è stato. Le aziende hanno investito in innovazione e si sono dotate di una struttura organizzativa moderna ed efficiente. La stessa cosa potrebbe accadere a Martina Franca su cui si concentra l’attenzione di grandi marchi. “L’altra mattina – aggiunge il presidente Toma – ho incontrato i referenti di un importante gruppo nazionale interessato a produrre a Martina Franca. Per lavorare a questi livelli, però, c’è bisogno di una maturazione a livello organizzativo e tecnologico”.

VENTO IN POPPA SUL TAVOLIERE – La Puglia piace. “Gianfranco Dinatale, direttore generale di Sistema Moda Italia, nell’ultimo anno è già venuto quattro volte nella nostra regione. Vuole investire qui, ma bisogna garantire adeguati standard di qualità altrimenti quelle risorse vanno altrove”. Confindustria ha drizzato le antenne e non resta a guardare. “Spingiamo molto sull’internazionalizzazione e sulla formazione – sottolinea Toma – con la Regione Puglia stiamo organizzando la missione in Asia; a fine maggio a Taranto realizzeremo una grande iniziativa sulla formazione. Saremo il trait d’union tra scuole, università, istituzioni, realtà produttive. Abbiamo a disposizione strumenti legislativi e risorse economiche per accelerare sull’innovazione in termini di risorse umane e di nuove tecnologie”. Vento in poppa sul Tavoliere. L’export della moda nel 2017 in Puglia è cresciuto del 5%; a livello nazionale il settore vale il 27% del Pil, quanto l’industria metalmeccanica. “C’è un mondo da conquistare – conclude Toma – ma dobbiamo crederci noi per primi. L’economia non aspetta, se esitiamo qualcun altro prenderà il nostro posto”.