Salute
Melucci: da ArcelorMittal uno schiaffo alla città. La replica dell’azienda
“Uno schiaffo alla città, il Mise convochi subito gli enti locali”. Parole pesanti quelle del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci nei confronti di ArcelorMittal Italia. Il gestore dello stabilimento siderurgico ionico ha presentato ricorso per l’annullamento del decreto ministeriale recante ad oggetto il riesame dell’Aia di cui al Dpcm del 29 settembre 2017 per lo stabilimento siderurgico di Taranto.
“Non bastavano tutta la confusione, tutti gli errori, tutte le mancanze, tutti gli incidenti di questi mesi – aggiunge il primo cittadino – ora il gestore ci fa comprendere che non ha alcun interesse per il futuro di Taranto e lo fa ricorrendo alle aule di tribunale. Messaggio chiaro. Sono stato tra quelli che si era adoperato per una convivenza civile e sostenibile, nel suo ruolo istituzionale e di responsabilità. Evidentemente qualcuno ha pensato che a Ferragosto fosse possibile l’ennesimo saccheggio e l’ulteriore presa in giro di questa città. La verità è che le nostre imprese sono allo stremo e registriamo comportamenti la cui legittimità andrebbe vagliata attentamente. Sindacati e lavoratori stanno ripiombando nella incertezza di fronte alla giostra di dichiarazioni scomposte che giungono anche dalla famiglia Mittal. Sembra persino che il gestore stia sottovalutando le implicazioni complessive del fermo di Afo2, implicazioni che si materializzeranno nel prossimo mese di settembre, non tra un anno o due. E tutto questo a prescindere dal tema controverso dell’immunità penale”.
Secondo Melucci l’azienda sembra non comprendere “quanto sia cruciale per Taranto il tema del danno sanitario, che non vuole arrendersi all’idea che, senza un quadro chiaro per il futuro in questo frangente, i tarantini tutti non consentiranno alcuna produzione, non sarà un comunicato stampa o un protocollo di intesa che risolveranno la questione questa volta. Ho chiesto al Ministro Di Maio di convocare con urgenza gli enti locali. Nessuno può sottrarsi in questo momento, ascoltiamo il grido delle parti sociali e decidiamo insieme come correggere la pessima strada che questo gestore ha imboccato, sempre che esso abbia davvero in animo di restare a Taranto. Ci aspettano giorni molto delicati e impegnativi. Valuteremo con calma il da farsi, senza paura, sempre razionali. Non si arretra di un passo per Taranto.”
Poco dopo è arrivata la replica di ArcelorMittal Italia. L’azienda “in qualità di gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto, ha presentato la settimana scorsa un ricorso precauzionale in relazione al decreto di avvio del riesame dell’Aia emesso dal Ministero dell’Ambiente per finalità meramente cautelative. Non perdere la facoltà di tutelare eventualmente i propri diritti – precisa ArcelorMittal Italia – non vuole in alcun modo contrastare lo spirito di piena e attiva collaborazione che la società sta dimostrando e vuole continuare ad avere con le Autorità competenti. ArcelorMittal Italia sottolinea infine che è impegnata con serietà nel realizzare tutti gli interventi del Piano ambientale, nel rispetto delle scadenze stabilite nel decreto Aia”.
ArcelorMittal Italia, inoltre, informa di aver concluso “la prima fase di studio dello scenario emissivo rispetto alla produzione autorizzata di 6 milioni di tonnellate annue. Ciò è propedeutico e necessario per arrivare a una nuova elaborazione della Valutazione del Danno Sanitario, nell’ambito del procedimento di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al DPCM del 29 settembre 2017, avviato dal Ministero dell’Ambiente, a seguito dell’istanza presentata dal Sindaco di Taranto il 21 maggio scorso.
Per tutta la durata di questa prima fase, ArcelorMittal Italia, per quello che è stato di sua competenza, ha messo a disposizione tutti i dati e le informazioni disponibili tramite il supporto dei propri tecnici, in maniera trasparente e collaborativa”.