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Ilva Taranto, il giorno dei parchi tra accese polemiche

Pubblicato | da Michele Tursi

L’1 febbraio 2018 si annuncia come una data da ricordare. Partono le attività preliminari per la copertura dei parchi minerali dell’Ilva di Taranto. Il Gruppo Cimolai eseguirà i lavori la cui consegna inizialmente prevista per il 2023, è stata anticipata al 2020. La copertura sarà alta circa 80 metri, lunga 700 e larga 500 metri. Saranno impiegate 33mila tonnellate di acciaio, in larga parte prodotte dallo stesso stabilimento ionico.

Ma Taranto vive ancora giornate convulse a causa dell’Ilva. Lo scambio al vetriolo tra Governo e Comune di Taranto è stato ulteriormente alimentato da due elementi: la presenza a Taranto del ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, la convocazione della conferenza dell’impresa Cimolai per la presentazione del progetto di copertura dei parchi minerali Ilva. Certo, le premesse per una giornata “esplosiva” c’erano tutte. Ieri il sindaco di Taranto aveva ribadito la ferma intenzione di proseguire l’azione dinanzi al Tar contro il dpcm del 29 settembre 2017 ed aveva annunciato che avrebbe disertato il Tavolo istituzionale.

La risposta di De Vincenti è arrivata puntuale. “Abbiamo detto di essere pronti a firmare un accordo di programma – ha affermato ai giornalisti prima dell’avvio della riunione – alcune proposte sono state accolte, in particolare quelle sul monitoraggio sanitario e ambientale. Altre, invece, violano la legge e non possiamo violare la legge. Non possiamo modificare il Decreto del presidente del Consiglio in materia ambientale che è il più avanzato in Europa perchè rischiamo di perdere l’investitore e Taranto perderebbe due miliardi e mezzo di euro di investimenti che Am InvestCo è pronta a mettere in campo per il risanamento ambientale e per il rilancio industriale dell’Ilva”. Non è mancato un riferimento all’assenza del sindaco Rinaldo Melucci. “Rispetto la sua decisione – ha aggiunto il ministro – ma mi auguro che presto il sindaco prenda consapevolezza di quanto sia importante quello che stiamo facendo e che riprenda un rapporto di leale collaborazione con le istituzioni”.

Le parole di De Vincenti non hanno convinto il primo cittadino di Taranto. “Leggo le dichiarazioni del Ministro De Vincenti – dice Melucci – ed esprimo rammarico, perché se questo Governo continua a definirci delinquenti, irresponsabili, incompetenti e chi più ne ha più ne metta, davvero resta poco spazio per costruire qualcosa di utile a tutte le parti. Inviterei il Ministro ad usare con più parsimonia perifrasi come “proposte che violano la legge da parte degli enti locali”, ricordandogli che quella legge di cui parla con disinvoltura è rappresentata anche da numerosi decreti salva Ilva, che hanno di fatto stravolto il nostro ordinamento giuridico e talvolta i principi della carta costituzionale. Se forse iniziassimo a parlare di leggi salva Taranto non sarebbe male, saremmo anche disposti a tenerci queste mancanze di rispetto. Circa il Cis ho notizie meno confortanti di quelle enunciate oggi. Sarebbe ora che anche gli altri attori istituzionali presenti al tavolo prendessero il coraggio di posizioni più oggettive a favore dell’interesse di Taranto. Ma per evitare di infrangere altre presunte leggi, taceremo”.

Melucci si rivolge anche al presidente Paolo Gentiloni. “Sorprende – afferma – che il Presidente del Consiglio esprima preoccupazione per la sorte di investimenti stranieri, quando a Taranto stiamo affrontando la madre di tutte le battaglie, in tema di salute, ambiente, lavoro, futuro. Qui siamo in attesa di vedere le garanzie e le vere carte del progetto di Mittal, non siamo noi a dover rassicurare il privato, se siamo ancora in un Paese civile. Conoscendo il valore e l’integrità del Presidente Gentiloni sono sicuro che gli abbiano fornito un quadro un po’ distorto, carico di connotazioni politiche, che invece non esistono. Tuttavia, al Presidente Gentiloni non posso non riconoscere la disponibilità ad un dialogo rispettoso, finalmente un approccio ben diverso dagli insulti sin qui ricevuti da alcuni componenti del Governo. A lui, come a tutte le parti che intendessero recuperare analoga lealtà istituzionale, confermiamo la massima disponibilità del Comune di Taranto. Ma adesso serve un confronto serio, pragmatico, senza pregiudiziali circa le istanze dell’Amministrazione e dei suoi cittadini”.

Il primo cittadino affronta, infine, la vicenda della copertura dei Parchi minerali. “Siamo contenti che l’1 febbraio l’operatore voglia presentare a selezionati interlocutori il progetto della copertura dei parchi minerali di Taranto che, al netto degli spot di alcuni, viene finalmente avviato, dopo inspiegabile ritardo, soltanto grazie alla pressione di questi mesi da parte degli enti locali. Certo, spiace rilevare che Cimolai non abbia ancora ritenuto di voler mostrare il proprio lavoro anche al Comune di Taranto, considerato che l’opera per la sua imponenza sarà visibile dallo spazio e sarà beneficiaria di una classificazione a volumi tecnici, dunque particolarmente agevolata in termini di oneri urbanistici, per effetto dei copiosi interventi ministeriali di questi anni. Ma, ormai, quando si parla di Ilva ci siamo abituati a ben altre “dimenticanze” nei confronti della comunità ionica. Ora aspettiamo il vero e proprio cantiere e auguriamo buon lavoro a tutti”.