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Città Vecchia, commercianti in rivolta : salviamo l’Isola dal nulla !
Finalmente si fa squadra anche in Città Vecchia. Ci sono tarantini che sull’Isola hanno investito e che meritano rispetto, attenzione, voce, ascolto.
Si sono riuniti in una albergo di piazza Fontana, hanno elaborato un documento, hanno da dire tanto perché lamentano l’assenza di tutto quanto possa agevolare il loro mestiere. Che poi è lavoro, economia, cultura, turismo, vita. La Città Vecchia di Taranto, che non è Borgo Antico perché se si vuole ripartire dalla cultura è bene che le parole godano di senso ed uso appropriati, questa estate non ospiterà nemmeno della rassegna Isola che Vogliamo. I suoi ipogei (tanti e prestigiosi) non vengono adeguatamente pubblicizzati, i vicoli necessitano di luce riflessa e autorevole, il decoro ha bisogno di farsi largo, le postierle stanno tornando scalinate anonime come qualche anno fa, la pulizia è una idea che sfugge.
Eppure c’è chi investe, produce e pensa. E giustamente pretende rispetto, protesta e si prepara ad una campagna di lotta e sensibilizzazione sociale a metà tra la legittima difesa (dal NULLA condito di idee vuote e fini a se stesse) e il contropiede culturale di cui avvertiamo tutti un impellente bisogno.
ECCO IL DOCUMENTO
“Città Vecchia non è un museo a cielo aperto: le chiese, gli ipogei, le emergenze architettoniche tendono a far dimenticare i bisogni delle gente che abita e lavora nell’isola. Ciò è quanto è emerso all’Hotel del Sole, nel corso di un incontro tra gli operatori del commercio e del turismo, aderenti a Confcommercio. Imprenditori che hanno creduto nelle potenzialità di sviluppo del centro storico antico e hanno deciso di investire, avviando attività – molte nel settore alberghiero e della ristorazione e bar- a cui resta difficile garantire una costante redditività che non sia quella del fine settimana. Imprenditori coraggiosi che hanno aperto nel centro storico, quando ancora non si sentiva parlare del Contratto Istituzionale di Sviluppo per Città Vecchia, spesso andando a sbattere il muso contro vincoli burocratici, limiti architettonico- strutturali, ed un contesto ambientale difficile. Operatori che nella Città Vecchia ci hanno creduto prima degli Enti locali e del Governo, ma che si sentono lasciati soli, malgrado sembri che il futuro di Taranto debba giocarsi tutto in questo fazzoletto di terra. Intanto che si progetta il futuro c’è la quotidianità –hanno evidenziato, tanto per citare qualche nome tra i presenti, Angelo Basile, Cinzia Monfardini, Stella Falco, Giacomo Raffaelli, Claudia Lacitignola – di Città Vecchia che tutti, amministratori e forze dell’ordine, sembrano incapaci di garantire.
I vicoli e le piazzette del centro storico antico di Taranto, oggetto come è noto del “Concorso internazionale di idee per la definizione del piano di interventi per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della Città Vecchia” offriranno in questi mesi materiale abbondante agli architetti ed intellettuali multidisciplinari che si cimenteranno nell’arduo compito di immaginare il futuro dell’Isola, intanto però c’è un oggi che urla ‘AIUTO’ e che richiede interventi immediati.
Interventi che non hanno bisogno di essere supportati da un pensieri forti, da ragionamenti alti, ma più semplicisticamente da azioni tese a ripristinare condizioni ambientali che diano un senso di normalità alla Città Vecchia. L’ a,b, c del vivere civile, che è poi la normalità, e che non può tollerare la presenza di cumuli di spazzatura, di cassonetti ricolmi di ogni genere di rifiuti, di strade mai lavate, di cani randagi, di vie lasciate nel buio totale, di motorini che sfrecciano tra i passanti, di commerci abusivi improvvisati nelle case e nei portoni.
Un habitat urbano, per quanto interessante dal punto di vista architettonico ed artistico-culturale, necessita di condizioni ambientali tali da poter favorire la vita dei residenti, le relazioni e le attività umane: commercio, artigianato, servizi, turismo. In alcune città italiane, come Genova e Bari, dove la riqualificazione dei centri storici antichi ha tenuto conto del tessuto sociale e ha impostato azioni tese a ridare dignità e qualità di vita ai cittadini residenti, il ritorno per le attività del commercio e del turismo è stato contestuale.
In sintesi, è questo il pensiero comune degli operatori presenti: non si può attendere che Invitalia selezioni le proposte che saranno elaborate dagli studi dei professionisti che si cimenteranno nell’avventura di Città Vecchia da cui poi scaturirà la fase progettuale e l’avvio dei cantieri, è urgente che oggi il Comune operi per ripristinare le condizioni di vivibilità all’Isola e che le forze dell’ordine – come anticipato qualche mese fa, allorquando fu annunciata la apertura di un presidio- garantiscano la loro presenza fisica.
Gli operatori di Confcommercio, in stato di agitazione, per ora costituiti in un gruppo di lavoro, annunciano la costituzione della Delegazione territoriale, e si impegnano ad avviare un percorso di confronto con le Istituzioni. Nei prossimi giorni, intanto, in merito alla problematica della sicurezza, sarà richiesto un incontro al Prefetto di Taranto, e per la questione igiene con il dirigente dell’AMIU. “.