Sul Pezzo
Aeroporto di Taranto, ultimatum alla Regione Puglia
A parte i pennuti, i velivoli delle forze armate e i veleni dell’area industriale nei cieli di Taranto non vola altro. Anzi no. Volano pure le balle clamorose che sono state raccontate ai tarantini per giustificare un autentico abuso: la chiusura ai voli commerciali (cargo e passeggeri) dell’aeroporto Taranto/Grottaglie.
Un abuso che la comunità ionica subisce più o meno inerme. A reagire sono fasce della società civile sempre più isolate che ancora, caparbiamente, si battono per vedere riconosciuto un diritto di tutti: il diritto alla mobilità. Il Comitato pro Aeroporto (Benvenuti a Taranto, Filovita, PaoloZayd costruttori di pace, Progentes, Puglia internazionale, Ultimora Taranto) ci riprova e il 25 luglio 2016, alle 16.30, incontrerà nuovamente il presidente della Regione Puglia a Bari. Dall’ultima riunione sono passati quasi tre mesi. Ovviamente non è cambiato niente di niente e ora il Comitato pro Aeroporto lancia il suo ultimatum alle istituzioni regionali.
Il documento delle associazioni
“Dopo tante insistenze, c’è una data per il nuovo confronto (25 luglio) ma i dubbi restano tanti. Non usciremo da quella riunione senza risposte precise. Lo afferma il Comitato pro Aeroporto di Taranto (assoc. e movim. Benvenuti a Taranto, Filovita, PaoloZayd costruttori di pace, Progentes, Puglia internazionale, Ultimora Taranto).
Finalmente c’è la disponibilità da parte del presidente della Regione, Michele Emiliano, ad incontrare nuovamente il Comitato pro aeroporto di Taranto-Grottaglie, promotore di tutte le iniziative di questo lungo e faticoso cammino verso i voli passeggeri di linea, assieme a molti soggetti pubblici convocati in rappresentanza della cittadinanza ionica. E’ il secondo passaggio importante dopo quello del 2 maggio u.s. presso il Comune di Taranto, quando ci si era lasciati con l’impegno da parte della Presidenza, di rivedersi di la’ ad un paio di settimane. Sono passati due mesi e mezzo ma non importa, l’essenziale è esserci tutti il 25 luglio alle ore 16.30 presso l’aeroporto di Bari (sede giudicata alquanto bizzarra dato l’impegno di rivedersi a Taranto, magari presso il ns scalo).
In questi ultimi mesi, i cittadini, incaricati in modo assai singolare dalla Presidenza regionale, di redigere un bando e di ricercare compagnie interessate a stabilire delle tratte dall’Arlotta, non sono stati certo con le mani in mano, facendo ciò che è stato in loro potere, pur essendo questi compiti affidati, sin dalla concessione Enac, alla società Aeroporti di Puglia.
Adesso, però le associazioni e i movimenti del Comitato, in rappresentanza della nostra cittadinanza tutta, si aspettano risposte chiare e dettagliate, sulle reali intenzioni dell’Amministrazione regionale e di AdP. Non piacciono molto, infatti, le notizie sulle iniziative a senso unico (leggi: test per sperimentazione di velivoli senza pilota e non ben precisate attività di tipo aerospaziale dentro il nostro aeroporto CIVILE).
Non siamo cavie!
Mentre Emiliano veniva a Taranto promettendo, da circa un anno l’avvio (anche con finanziamenti biennali), di voli di linea, i suoi più stretti collaboratori giravano il mondo, promuovendo l’immagine dello scalo jonico unicamente come aeroporto con ‘vocazione’ industriale e, al massimo cargo (?)…che poi ci dimostrino in questo ultimo decennio dove mai si è visto il cargo (a parte il dream lifter della Boeing)!!
E, al top delle aspirazioni del nostro territorio, pista per la sperimentazione dei droni (sicuramente militari) da utilizzare in mezzo alle case dei vicinissimi centri abitati!. Insomma, c’è qualcosa che non quadra!
Sia chiaro una volta per tutte il concetto che un aeroporto, tra l’altro sicuro e dotato delle migliori teconologie e con una pista in grado di accogliere voli transcontinentali, deve fare la sua parte a 360” a partire dalla sua funzione fondamentale: far volare i passeggeri con voli regolari. Tanto più che la struttura dal punto di vista produttivo creerebbe, a pieno regime e con una programmazione esperta ed oculata, occupazione ed economia, all’interno e fuori dal suo sedime. E Taranto ha un disperato bisogno di volani per un cambiamento radicale e uno sviluppo sostenibile, sfruttando in primis turismo e ricchezze culturali e naturalistiche, e con collegamenti facili e veloci per visitatori ma anche per tutta la cittadinanza dell’arco jonico, fortemente penalizzata dall’assenza o dai pessimi collegamenti con il resto del mondo!.
Per lunedi prossimo ci sono state troppe convocazioni da parte regionale, altro che comitato ristretto ed operativo! Ma noi non permetteremo che questa riunione si trasformi in una ennesima, inutile passerella per i soliti noti e di presa in giro e mortificazione delle legittime aspirazioni di riscatto del nostro territorio!! TARANTO HA GIA’ DATO, FIN TROPPO!”