Sul Pezzo
Taranto, fatture false e volantini a peso d’oro. Nei guai in 25
Spettacoli mai realizzati e volantinaggio pagato a peso d’oro. Sono solo alcuni degli escamotage utilizzati per un giro di fatture false scoperto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto. I militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di 3 milioni e 600 mila euro. Il provvedimento ha colpito 21 persone, 2 società ed una ditta individuale, con sede a Taranto e nella provincia.
La misura è stata disposta dal gip del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere a conclusione di indagini penali e verifiche fiscali eseguite dai finanzieri nei confronti di quattro imprese dei settori pubblicitario, commercio di prodotti tecnologici e di pneumatici. Stando a quanto emerso dalle indagini la frode è stata perpetrata da una società tarantina specializzata nella vendita di apparecchi elettronici e di telefonia. Secondo i finanzieri, con l’utilizzo di fatture fittizie, complessivamente quantificate in 3 milioni di euro, la società avrebbe gonfiato i costi sostenuti. In questo modo riusciva a portare indebitamente in detrazione l’Iva sui falsi acquisti, diminuendo fraudolentemente gli oneri fiscali a suo carico e mantenendo, contemporaneamente, un bilancio societario apparentemente “sano”.
Le indagini sono state condotte anche con l’ausilio di intercettazioni ambientali che hanno consentito di scoprire simulazioni di furto della documentazione contabile; distruzione di libri, registri, fatture ed altre scritture al fine di non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del giro d’affari dell’impresa; indicazione della sede operativa societaria presso indirizzi del tutto inesistenti; emissione di fatture fittizie nei confronti di imprese già cessate. Analizzando le fatture false, le fiamme gialle hanno scoperto che alcune prestazioni di servizi erano riferite a spettacoli di fatto mai realizzati, oppure ad attività di volantinaggio pubblicitario con importi notevolmente maggiorati.
Complessivamente sono stati segnalate all’autorità giudiziaria 25 persone, cui sono stati contestati, a vario titolo, i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione e emissione di fatture per operazioni inesistenti, simulazione di reato e bancarotta documentale. L’ammontare complessivo del decreto di sequestro preventivo è pari al totale delle imposte evase in materia di Iva e imposte dirette.