Copertina, Salute
Tempa Rossa, dopo il ‘si’ di Roma la palla torna al Consiglio comunale
Tempa Rossa, intanto autorizzata definitivamente dal Ministero, il nuovo ospedale e la vicenda Ilva, drammatica e immancabile da qualsiasi angolazione la si voglia vedere.
Piatto ricco domani in aula, per un Consiglio comunale che si annuncia scoppiettante grazie al menu succulento che cronaca e politica impongono. Una riunione che potrebbe saltare, visto che il Ministero delle Infrastrutture ed anche il MISE hanno dato via libera, come detto, ai progetti per Tempa Rossa; viene autorizzato l’allineamento del pontile dell’Eni per circa 700 metri lineari e la costruzione di due serbatoi di stoccaggio del petrolio proveniente dalla Basilicata, ovvero da località Tempa Rossa. Tutto ciò nonostante il Comune, ribaltando un pronunciamento favorevole di due anni fa, avesse pensato di adottare una variante al piano regolatore del porto proprio per segnare ad ostacoli il cammino di Tempa Rossa. Una variante (fermata al TAR) che domani torna in aula per una annunciata ‘adozione definitiva’; da qui la riflessione in corso sul da farsi. Il via libera del ministero, ad ogni modo, rischia di vanificare la battaglia degli ambientalisti (e non solo) che da sempre dicono NO a questo nuovo insediamento industriale che farà del porto di Taranto un mega distributore di greggio in mare aperto, con un carico di emissioni che la stessa Total dichiara aggiuntivo del 12%, impegnandosi per iscritto ad arginarne la portata, e un quoziente occupazionale che segna un potenziale +300 posti in fase di costruzione e poi qualche decina di posti fissi per la gestione dell’impianto. Infine, il progetto San Cataldo. I consiglieri comunali domani saranno chiamati ad adottare, o meno, progetto preliminare e e variante urbanistica. Insomma, il gioco si fa duro. Giocheranno domani in aula consiliare, a Taranto?