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Taranto, per la Giunta c’è ancora da attendere

Pubblicato | da Angelo Di Leo

Ascolta i partiti e i movimenti che lo hanno eletto. Ma alla fine deciderà lui. Del resto, la legge dice proprio questo: l’incarico assessorile è strettamente fiduciario e appannaggio del primo cittadino.

Detto questo, Melucci si è già pubblicamentre impegnato a varare una Giunta comunale “in gran parte” composta da tecnici. Dunque, su nove deleghe almeno cinque dovranno essere tecniche. O no? Staremo a vedere… partiti e movimenti permettendo.

Secondo quanto illustrato la settimana scorsa, il sindaco avrebbe potuto già nominare metà della sua squadra ma pare abbia preferito aspettare l’esito della verifica dei voti e la conseguente proclamazione degli eletti. Chi lo ha eletto un peso lo ha e intende esercitarlo. Dunque, Taranto avrà la sua nuova Giunta non prima della fine della prossima settimana. Ovvero, nella terza decade di luglio. La proclamazione degli eletti è infatti prevista per quel periodo e, sempre norme alla mano, il Consiglio dovrebbe riunirsi per il debutto entro dieci giorni dalla proclamazione. La riunione di insediamento, del resto, anche in passato si èp svolta nella settimana di agosto.

Melucci oggi rende noto il suo calendario di consultazioni. E’ stato eletto sindaco lo scorso 25 giugno, quindi la squadra sarà operativa mentre la coalizione festeggerà un mese dalla vittoria.

Nel calendario di questa settimana, Melucci incontrerà i rappresentanti del Pd, del Partito socialista, di Mutavento (Sebastio), di Taranto Bene Comune (Bitetti), delle liste che sostenevano Brandimarte, di Per Diamoci del noi, di La Scelta#pertaranto, di Che sia primavera, dei Centristi per Taranto e della Puglia in più.

Quindi, alle consultazioni “ufficiali” partecipano anche i movimenti che non hanno chiuso apparentamenti formali ma che hanno pubblicamente aderito alla coalizione nei 15 giorni che hanno proceduto il ballottaggio. Dunque Sebastio e Brandimarte, nel secondo caso forse è più esatto dire Cosa e Scascamacchia, gli ex assessori di Stefàno. Sul tavolo non c’è solo la delega assessorile. Sparsi si trovano anche i ruoli delle commissioni e l’ambito sottogoverno (Amat.. Amiu.. ecc ecc ).