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Taranto, il Colosso di Eracle. Una identità da ritrovare
I leoni di San Marco a Venezia, il Colosseo a Roma, o l’Arena a Verona, ma anche la statua della libertà a New York e l’Opera House di Sidney.
Da sempre le città vengono riconosciute soprattutto grazie ai simboli iconici espressi attraverso la statuaria o l’architettura.
Accadde anche a Taranto, dove nel IV a.C. i tarantini commissionarono ad uno dei più grandi maestri di arte statuaria, Lisippo, la grande statua in bronzo di Eracle, alta circa 5 metri e posizionata sull’acropoli.
L’Eracle bronzeo fu per tanto tempo il simbolo di una città che seppe raggiungere splendore e potenza, fino alla definitiva conquista da parte dei Romani con il generale Quinto Fabio Massimo.
Con la caduta sotto i Romani, Taranto fu spogliata anche di numerosi monumenti e ricchezze.
Fu proprio in quegli anni che la statua dell’eroe, simbolo e immagine della potenza tarantina, finì per adornare l’area del Campidoglio, prima di arrivare con le crociate a Costantinopoli ed essere rifusa.
A “Un eroe per la Magna Grecia. Eracle, Taranto e la politica dell’immagine” sarà dedicato il prossimo 31 marzo alle ore 18,00 l’ultimo appuntamento di questo mese dei “Mercoledì del MArTA”.
In programma una conferenza della prof.ssa Flavia Frisone, dell’Università degli studi del Salento, introdotta dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti.
“La conferenza permetterà – dice la direttrice Eva Degl’Innocenti – di mettere in luce i processi socio-culturali e geo-politici della costruzione identitaria della città di Taranto in diverse fasi della sua storia”.
“Si seguiranno le testimonianze di quella che costituisce una vera e propria costruzione identitaria della città in diverse fasi della sua storia”, spiega Flavia Frisone.
L’appuntamento è fissato per mercoledì 31 marzo alle ore 18.00 in diretta sui profili social Facebook e Youtube del MArTA.