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Lou Reed che scarpe portava?

Pubblicato | da Michele Tursi

Non so come è successo. Ricordo che era pomeriggio, poco dopo le 17. Il cursore sembrava muoversi da solo sull’offerta sterminata di Youtube.

Avete presente le sedute spiritiche fatte in casa da ragazzi? Quando i genitori andavano a fare la spesa alla Standa c’erano due alternative: se la compagnia era femminile si pomiciava; oppure saltavano i centrini della nonna e sul tavolino del salotto, la tazzina di caffè componeva parole suggerite dall’oltretomba.

Ecco, quando è accaduto, non avevo il controllo del dito indice. Ho cliccato e basta. Alla terza nota di basso ho riconosciuto Walk on the wild side. Ed ho visto la luce. Il suo spirito aveva guidato la mia mano. Non può essere stato un caso.

Avevo aperto un nuovo documento sulla versione di Open Office che gira sul mio vecchio Acer portatile, ma non avevo scritto una parola. Sapevo, però, di cosa volevo parlare: scarpe.  E lo sapeva anche Lou.

Che scarpe portava Lou Reed quando camminava sul lato selvaggio della Grande Mela all’alba dei Seventies? Chissà per quanto tempo l’umanità si interrogherà su questa domanda. Intanto, nuntio vobis gaudium magnum… che qualche giorno fa ho comprato un paio di scarpe.

Veramente belle, almeno per me. Naturalmente low cost. Ve l’ho già spiegato no, che in questo periodo m’è preso il trip dello spendere poco. Colore testa di moro (qualcuno sa perchè caxxo si chiama così?), doppia fibbia e tomaia intrecciata.

Ai piedi fanno la loro porca figura sopratutto sotto un chinos molto asciutto, come piace a me, appena sopra la caviglia. Ma stanno bene pure coi jeans. Sinceramente non so dirvi dei bermuda perchè non li amo molto, ma abbinati ad una camicia a manica lunga dovrebbero andare.

Queste scarpe le ho comprate per caso. Sono entrato nel negozio perchè avevo mezz’ora a disposizione prima di una pallosa conferenza stampa (vi piacerebbe sapere quale, vecchi impiccioni!).

Comincio a girare scazzato tra gli scaffali ricolmi di assurde t-shirt, giubbini traslucidi e camicie pseudo grunge. E’ incredibile quanta robaccia c’è in giro! Controllo l’orario sul mio Huawei e sto quasi per andarmene. Alzo lo sguardo attirato da una coppia di adolescenti che poggia su un ripiano un paio di scarpe e scoppia a ridere. Incuriosito le osservo meglio.

Colpo di fulmine. Le accarezzo. Sono sintetiche si capisce, con 29 euro e 95 non si può pretendere di più. Vado alla cassa. Cercavo da tempo un paio di scarpe così, ma non mi andava di spendere un capitale. Trenta euro e… passa la paura, dice un mio amico.
Chissà se sarebbero piaciute a Lou Reed?