Sul Pezzo
La palestra della “R. Moro” intitolata a Giovanbattista Cremonesi
“La memoria va conservata e tenuta viva perché solo con il ricordo di chi ha dato la vita nell’adempimento del dovere si può costruire un futuro migliore”. Lo ha detto il questore di Taranto, Giuseppe Bellassai intervenendo alla cerimonia di intitolazione della palestra del Plesso Leonida della scuola “R. Moro”, alla memoria dell’Assistente Capo della polizia di stato Giovanbattista Cremonesi.
Il poliziotto era in servizio all’allora IX Reparto Mobile, Distaccamento di Taranto. Il 18 luglio 2002, a Caianello Telese, durante una scorta finalizzata ad eseguire un provvedimento di espulsione di cittadini non comunitari, Cremonesi fu vittima di un violento incidente stradale che ne causò la morte. Una vittima del dovere cui è già intitolato il poligono di tiro dell’attuale XV Reparto Mobile di Taranto. A Cremonesi, inoltre, ad ottobre 2015 sono stati intitolati i Giardini di Viale Magna Grecia, angolo Viale Virgilio.
La cerimonia è stata aperta dal dirigente scolastico della “R. Moro” Loredana Bucci. Sono poi intervenuti per un saluto istituzionale il prefetto di Taranto Antonia Bellomo, il presidente del Consiglio comunale di Taranto Lucio Lonoce, il neo assessore Rita Frunzio (delegata dal sindaco), Alessandro Tedesco responsabile provinciale di Libera. Erano presenti i genitori del poliziotto scomparso. A fare da madrina è stata Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone che ha ribadito ai piccoli studenti l’importanza del “senso del dovere: fare la cosa giusta, tutti i giorni”.
Sulle stesse frequenze anche l’intervento del questore. “Occasioni come questa – ha detto – rappresentano la dimostrazione concreta e tangibile che la scuola ha una attenzione particolare nell’infondere nei giovani il senso di giustizia e di libertà. Un luogo come la palestra, tradizionalmente dedicato ad un momento di condivisione e socialità nel quale si apprende l’importanza del rispetto delle regole, diventa occasione di riflessione sul sacrificio prestato per perseguire gli ideali di libertà e di democrazia. La memoria va conservata e tenuta viva perché solo con il ricordo di chi ha dato la vita nell’adempimento del dovere si può costruire un futuro migliore. Giovanbattista e Antonio sono simbolo di forza e di legalità per le nuove generazioni”.