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Ilva, Marco Pucci nuovo Dg. Stamattina consiglio di fabbrica in Municipio

Pubblicato | da Michele Tursi

Cambio al vertice dell’Ilva. Dopo circa un anno l’ing. Massimo Rosini lascia la direzione generale della società siderurgica. E’ la stessa azienda a darne notizia parlando di risoluzione congiunta del rapporto di lavoro dovuta ai nuovi scenari maturati negli ultimi mesi. I commissari Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carruba hanno ringraziato l’ing. Rosini per “il proficuo lavoro svolto durante la sua gestione e per aver guidato la fase di rilancio industriale della società e per aver continuato le attività di risanamento ambientale, in un contesto di mercato particolarmente difficile per Ilva e per l’intero settore siderurgico”.

Marco Pucci, dg Ilva
Marco Pucci, dg Ilva

Poche ore dopo i commissari straordinari hanno nominato il nuovo direttore generale dell’Ilva. Si tratta dell’ingegnere Marco Pucci, già responsabile del coordinamento delle partecipate del Gruppo e precedentemente direttore commerciale. “Pucci  – precisa l’azienda – assume l’incarico all’avvio dell’esecuzione del programma di trasferimento dei complessi aziendali dell’Ilva predisposto dai tre commissari e approvato con decreto dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi”. Il nuovo manager è un esperto di siderurgia. E’ stato amministratore delegato di Acciai Speciali Terni, dopo una lunga carriera nel gruppo Tyssen. Laureato in ingegneria ad Ancona, ha svolto nel 1989 un anno di training presso lo stabilimento Nippon Steel di Kimitsu all’interno del progetto high potential che ha coinvolto 12 ingegneri selezionati in tutti gli stabilimenti del Gruppo Ilva. Dal 1990 al 1992 è stato responsabile produzione dell’acciaieria due dello stabilimento Ilva di Taranto. Nel 1992 ha assunto la responsabilità della gestione delle materie prime di Acciai Speciali Terni (AST), allora ancora Gruppo Ilva (fino al 1994). Nel 1996 diventa responsabile degli approvvigionamenti di AST, nel 2002 direttore vendite, nel 2003 CEO di Terninox (centro servizi del Gruppo) e nel 2005 membro del board con deleghe al marketing e commerciale. Dal 2012 è CEO di Acciai Speciali Terni (con deleghe al marketing, commerciale, spedizioni e logistica, pianificazione commerciale e industriale, affari legali, personale e internal auditing), e, tra l’altro, presidente di Terninox, consigliere di Aspasiel, presidente del Centro Inox, consigliere di Federacciai, membro di ISSF (International Stainless Steel Forum) e membro Eurofer. Nel 2014 torna in Ilva prima come direttore commerciale e, fino ad ora, come responsabile del coordinamento delle società partecipate.

Consiglio di fabbrica – Stamattina, intanto, dopo un veloce sit-in, il consiglio di fabbrica dell’Ilva si è autoconvocato nella sala consiliare di Palazzo di città, dopo aver preventivamente chiesto l’autorizzazione al Comune. Al centro della discussione le problematiche riguardanti il futuro degli impianti e dei lavoratori. Al termine è stato redatto un documento.
“Da una discussione in merito al D.L.n. 191/2015 varato il 4 Dicembre scorso che ha portato alla pubblicazione del bando in data 5 Gennaio 2016 a firma del ministro Guidi, inerente le manifestazioni di interesse in relazione all’operazione di trasferimento dei complessi aziendali, Fim, Fiom e Uilm ritengono necessario avviare un confronto con il Governo per affrontare nel merito, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ribadire la totale contrarietà ad eventuali spacchettamenti e ottenere chiarimenti circa le modifiche del Piano Ambientale, consapevoli del fatto che potrebbero esserci variazioni qualora dovessero presentarsi ulteriori innovazioni tecnologiche, funzionali all’abbattimento dell’impatto ambientale”.

Il consiglio di fabbrica Ilva a Palazzo di città
Il consiglio di fabbrica Ilva a Palazzo di città

Fiom, Fiom, Uilm e Rsu puntano la loro attenzione anche sulla procedura di consultazione dei contratti di solidarietà in scadenza, aperta ufficialmente da Ilva per un numero massimo di 3519 lavoratori. “L’introduzione delle modifiche apportate dal Jobs Act, che peggiorano la tutela del reddito dei lavoratori, rende imprescindibile la richiesta di integrazione salariale, già manifestata da Fim Fiom e Uilm ad Ilva nell’incontro del 11 Gennaio 2016, a cui l’azienda ha manifestato la propria indisponibilità. Emerge inoltre la necessità di istituire un tavolo nazionale dei sindacati dei metalmeccanici partendo con un coordinamento nazionale delle rappresentanze sindacali unitarie tra i vari siti interessati alla siderurgia, finalizzato ad ottenere risposte concrete dal Governo”.

Nei prossimi giorni i sindacati inizieranno “una campagna di assemblee con i lavoratori anche in preparazione delle mobilitazioni che seguiranno qualora gli scenari futuri continueranno e dare incertezze rispetto alla mancanza di garanzie sulle opere di bonifica necessarie e sulla tenuta dei livelli occupazionali. Analogo dibattito si terrà nei prossimi giorni con i lavoratori dell’indotto, già duramente penalizzati dalle ricadute di tale situazione, per intraprendere un percorso comune”.