La Fiom Cgil ritiene insufficienti le misure di prevenzione adottate ad oggi da parte di Arcelor Mittal e pertanto ritiene necessario un intervento, da parte dell’ente pubblico preposto al controllo, al fine di verificare la corretta attuazione di quanto previsto dai DPCM e dalle Ordinanze del Presidente della Regione intervenuti, per il contenimento e la gestione dell’emergenza da covid-19 nello stabilimento Arcelor Mittal di Taranto.
Lo ribadiscono Giuseppe Romano e Francesco Brigati della segreteria provinciale della Fiom di Taranto. In una nota stampa i sindcalisti ricordano che le Rappresentanze dei Lavoratori per la Sicurezza hanno inviato in data 5 marzo 2020 “una richiesta di incontro urgente a valle del DPCM del 04/03/2020, ad oggi inevasa. Nello specifico abbiamo chiesto che la direzione di Arcelor Mittal adotti idonee misure atte a non
consentire l’ingresso del personale proveniente dalle zone di cui all’art. 1 del DPCM del 8/3/2020, che siano garantite le attività di sanificazione straordinaria degli ambienti in cui è previsto una maggior
affluenza di lavoratori, ovvero mense, refettori, spogliatoi, servizio sanitario e autobus interni e che le zone di assembramento siano gestite garantendo la distanza di 1 metro. Chiediamo inoltre che tutti i
dipendenti siano adeguatamente informati in relazione alle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato 1 del DPCM dl 8/3/2020.
Il datore di lavoro, infatti, deve adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per garantire l’integrità fisica e morale, attraverso opportune misure di prevenzione e protezione, dei suoi dipendenti ed erogare
idonea attività informativa al fine di rendere edotti i lavoratori sulle corrette modalità per evitare il contagio da COVID-19″.
Secondo la Fiom Cgil di Taranto “ad oggi, l’azienda è intervenuta su alcune criticità sopra riportate che per la Fiom Cgil sono del tutto insufficienti, soprattutto per il trasporto del personale interno e la fruizione dei pasti nelle mense e nei refettori. Infatti, il trasporto del
personale dalla portineria ai reparti e viceversa avviene senza di fatto poter rispettare le misure di prevenzione previste dal DPCM del 08.03.2020″.