Piani Alti
Azzaro (Pd): Tamburrano è decaduto. Rimpasto al Comune di Taranto, Melucci “apre” ai politici
Gianni Azzaro, capogruppo del Pd al Comune di Taranto e consigliere nazionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ha convocato i giornalisti a Palazzo di città per riferire sulle iniziative assunte in ordine al Presidente della Provincia Martino Tamburrano che, a suo avviso, sarebbe decaduto dalla carica dal momento in cui è terminato il mandato di sindaco di Massafra. A margine dell’incontro, però, il discorso è caduto sulle vicende politiche che stanno scuotendo la giunta comunale di Taranto.
RIMPASTO AL COMUNE: ieri il gruppo del Pd ha incontrato il sindaco Rinaldo Melucci. Un chiarimento necessario dopo il “divorzio” del primo cittadino da Fronte democratico (la corrente dem vicina a Michele Emiliano) e dopo il licenziamento dell’ex procuratore della repubblica Franco Sebastio da assessore alla Cultura. “Abbiamo apprezzato – dice Azzaro in un’intervista alla Ringhiera (video in coda, ndr) – il fatto che il sindaco abbia chiuso con le correnti di partito. In conseguenza di ciò il gruppo ha unanimemente deciso di tenere fuori le correnti dall’Amministrazione comunale”. Nella riunione si è parlato anche dell’imminente rimpasto visto che oltre alle deleghe di Sebastio ci sono da assegnare quelle della dimissionaria Anna Maria Franchitto (Personale e Affari Generali) e potrebbero entrare nella partita anche le deleghe fuori giunta ritirate all’inizio di gennaio, subito dopo la pausa natalizia. “C’è l’esigenza – aggiunge Azzaro – di rinsaldare la maggioranza su alcuni punti programmatici ed in questo senso c’è stata condivisione sul fatto che la giunta mantenga dei profili tecnici, ma che debba trovare un punto di equilibrio con presenze politiche e penso che i nuovi innesti terranno contro di questa indicazione”. Sui nomi il capogruppo Pd mantiene il riserbo anche perchè proprio lui è indicato come uno dei papabili futuri assessori. L’altro nuovo ingresso dovrebbe provenire dall’area del consigliere comunale Piero Bitetti: Gianni Cataldino o Gina Lupo, entrambi ex assessori di Stefàno. “Non è stato fatto alcun nome – dice Azzaro – anche perchè il Pd dovrà confrontarsi con gli altri alleati e poi, insieme, valuteremo le scelte da fare”.
TAMBURRANO KAPUTT: Gianni Azzaro è perentorio: Martino Tamburranno è decaduto dalla carica di presidente della Provincia in quanto non più sindaco di Massafra. A rinforzare la convinzione del capogruppo Pd del Comune di Taranto è una sentenza del Consiglio di Stato (del settembre 2017) sulla Provincia di Cosenza. Il provvedimento, ha spiegato l’esponente dem, sancisce che “nel caso di scioglimento anticipato del Consiglio comunale per dimissioni dei consiglieri ultra dimidium, il titolare della carica di sindaco che sia anche titolare della carica di presidente della Provincia, decade anticipatamente e contestualmente da entrambe le cariche all’atto stesso della presentazione delle dimissioni dei consiglieri”. Secondo Azzaro non ci sono più dubbi: Tamburranno è decaduto e vanno annullati tutti gli atti amministrativi fin qui prodotti. In verità non è la prima volta che interviene sulla leggittimità del presidente della Provincia. Già a giugno del 2016 aveva chiesto un chiarimento alla Prefettura di Taranto senza aver ricevuto risposta. Ora ci riprova alla luce della sentenza del Consiglio di Stato. Va ricordato che a sostegno di Tamburrano c’è un parere rilasciato dal sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa. Azzaro ha messo insieme un corposo fascicolo con i nuovi elementi acquisiti che sarà inviato alla Prefettura di Taranto. “Come pubblico ufficiale – aggiunge – sono tenuto ad informare la procura della repubblica per le valutazioni e gli adempimenti del caso. Infine rivolgo un appello ai sindaci della provincia di Taranto per conoscere la loro disponibilità ad approfondire la questione attraverso il pronunciamento del Tar competente, perchè c’è il rischio che tutti gli atti amministrativi adottati in questi anni siano nulli”. Dopo la mancata candidatura al Parlamento, la mancata elezione della moglie al Senato, un’altra grana politica per il presidente Tamburrano.