Pubblicato alle ore 15:55

Appeso, il viaggiatore con la penna in mano

Appeso, il viaggiatore con la penna in mano

Gaetano Appeso si arma di bagagli comodi, viaggia, prende appunti, scatta foto. Poi torna e scrive.  Pubblica. E gli viene bene.


Candidato al Libro dell’Anno, l’ultimo dei suoi lavori è “Mesoamerica – Sulle tracce del Serpente Piumato”, edito da Dellisanti e  promosso nei giorni scorsi alla Dickens dal presìdio del Libro di San Giorgio Ionico.  Tra gli obiettivi del Premio, dove Appeso se la vedrà con titoli ed editori di prestigio, spicca quello di riavvicinare i lettori in libreria e in biblioteca.  La competizione letteraria, organizzata dall’Associazione nazionale Presìdi del Libro, prevede anche un premio per il Lettore dell’Anno, ovvero colui che scriverà la migliore motivazione (facoltativa) in occasione del voto, che vincerà una valigia con tutti i libri candidati e un viaggio al Salone del libro di Torino. Urne “letterarie” aperte il 23 e 24 febbraio.



I seggi  a Taranto, libreria Dickens, liceo Aristosseno, liceo Archita e liceo Ferraris Quinto Ennio; Carosino, Scuola Sec. Flacco; Castellaneta, libreria Castania e I.I.S.S. Flacco; Grottaglie, libreria Casa del Libro, biblioteca comunale Pignatelli, I.C. Pignatelli e Liceo artistico Calò; Laterza, libreria Don Chisciotte, biblioteca archivio museo civico e I.I.S.S. Vico; Leporano, I.C. Gemelli; Martina Franca, libreria Mondadori, libreria Futuroffice, biblioteca comunale Isidoro Chirulli e Liceo Tito Livio; Palagiano, Bar libreria Belmonte; San Giorgio Ionico, biblioteca comunale; Statte, biblioteca Mastromarino.

“Mesoamerica – Sulle tracce del Serpente Piumato” è un libro-reportage di un viaggio esplorativo condotto nelle terre appartenute alle grandi culture precolombiane dell’America Centrale. In un territorio segnato da profonde diversità etniche e culturali, dove la natura domina estese aree geografiche ed è ancora possibile orientarsi seguendo una stella, il viaggio geografico si confonde con il viaggio temporale. Si percorrono i chilometri, si percorrono le epoche. I teschi aztechi si avvicendano alle piramidi maya e alle chiese coloniali spagnole, in un vortice di fascino e mistero. Le stesse immense foreste che hanno inghiottito il retaggio architettonico dei popoli precolombiani, incutono ancora un profondo timore reverenziale. E mentre tra le fronde riecheggiano ancora le grida delle vittime dei sacrifici umani compiuti in epoche remote, per celebrare l’avidità dei propri dei, una tenue incertezza si fa sempre più evidente: la storia conosciuta dice il vero? Come un messaggio nella bottiglia molti reperti hanno attraversato il mare del tempo giungendo fino ad oggi. A noi il compito di interpretare quell’antico codice. Durante il viaggio più volte ci si perde: lungo la via, nelle certezze della storia ed in se stessi. Ma è soltanto quando si perdono i propri riferimenti che la mente è in grado di vedere nuove strade.

Autore di resoconti di viaggio, Gaetano Appeso è nato a Taranto nel 1978. Ha condotto diversi viaggi esplorativi, alcuni dei quali in zone remote del pianeta. I suoi libri sono letti in molte scuole italiane.


Ha scritto inoltre E-mail dall’Amazzonia (2014), Tiancháo  e Taccuino di un viaggio in Oriente (2015), che ha vinto il Premio letterario internazionale Città di Firenze nel 2017.

 

 


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