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Tempa Rossa e Zes Taranto-Matera, grandi manovre tra Puglia e Basilicata

Pubblicato | da Michele Tursi

Grandi manovre tra Puglia e Basilicata sullo sfondo della istituenda Zona economica speciale Taranto-Matera, ma non solo. Un’ipotesi che fino a qualche giorno fa non aveva incontrato grandi favori soprattutto sull’asse Palazzo di città-via Capruzzi, ora sembra tornare al centro del confronto tra due regioni che pur essendo confinanti dialogano poco.

LACORAZZA, CHI ERA COSTUI? – A fare da mediatore tra la Puglia e la Basilicata è il consigliere regionale lucano, Piero Lacorazza (Pd). Non uno qualsiasi. Enfant prodige dei democratici, forse l’unico in grado di intaccare la dynasty dei Pittella. Nel 2009 diventa presidente della Provincia di Potenza a capo di una coalizione di centrosinistra. Alle primarie per le regionali sfida il presidente uscente che la spunta di soli 375 voti. Viene eletto consigliere regionale e nominato presidente del Consiglio. Carica che gli viene revocata dallo stesso Pittella alla vigilia del referendum costituzionale. “Mi hanno fatto intendere che dovevo prendere posizione per il Sì al voto costituzionale. Ma non baratto una poltrona con la mia libertà personale. E ho pagato”, dichiarava al Fatto Quotidiano del 10 maggio 2016.

Cosa spinge Lacorazza a Taranto? Solo la Zes? E’ lo stesso consigliere lucano a spiegarlo. “Da tempo – scrive sul suo sito il 4 ottobre scorso – sottolineo la necessità di riaprire e rafforzare il dialogo con la Regione Puglia per tante questioni che riguardano i lucani e che se affrontate potrebbero portare beneficio ad entrambi. In queste ultime settimane, anche per effetto del dibattito aperto intorno alla Zes (Zona economica speciale) e a ‘Tempa Rossa’, si è ulteriormente accentuata questa necessità. Più che alimentare fiumi di parole sarebbe il caso di costruire un confronto di merito per verificare concrete possibilità di successo di talune iniziative tanto legate alla Zes quanto a quella del pericolo di vedere invase le nostre strade dal traffico di autobotti del petrolio estratto a Corleto. Domani mattina  – aggiunge – incontrerò il Sindaco di Taranto e nei prossimi giorni risentirò il presidente della Puglia Michele Emiliano con il quale abbiamo già iniziato a discutere in occasione dell’assemblea di Fronte democratico tenutasi a Bari sabato scorso”.

200 AUTOBOTTI DA TEMPA ROSSA – Lacorazza, dunque, pone sul tavolo due questioni: Zes e Tempa Rossa. Sui giacimenti di petrolio in Val d’Agri c’è grande agitazione. Perchè? La conclusione dei lavori del centro Olio di Tempa Rossa è slittata al 2018 per effetto del “niet” della Regione Puglia all’ampliamento delle strutture della raffineria Eni di Taranto (due mega serbatoi e un pontile). “La Regione Puglia – scriveva il Sole 24Ore il 3 giugno 2017 – ha negato l’intesa e questo ha portato a un nuovo slittamento della messa in marcia, fissata nel programma lavori al 31 dicembre 2017”. Total E&P Italia, non è rimasta a guardare ed ha ipotizzato l’avvio dell’estrazione a regime ridotto: 20mila barili al giorno a fronte di 50mila, prevedendo il trasporto su gomma con circa 200 autobotti in partenza quotidianamente dal Centro Olio di Corleto Perticara verso raffinerie o poli logistici nazionali. Ecco spiegata la preoccupazione di Lacorazza.

 

Il 5 ottobre, come annunciato, il consigliere regionale lucano incontra il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci che così ne dà notizia alla stampa. “Ho gradito la visita del consigliere regionale Lacorazza che è servita a ristabilire un corretto contesto istituzionale nelle relazioni tra il Civico Ente e gli enti e gli interessi della Regione Basilicata. Con il consigliere Lacorazza si è convenuto che qualunque riflessione futura nel merito delle politiche economiche che riguardano i due territori vicini deve essere anticipata da un corretto e trasparente metodo di lavoro condotto dagli attori e dai tavoli istituzionalmente previsti”. Il Sindaco, prosegue la nota di Palazzo di città, ma senza virgolettato “ha confermato il desiderio di proseguire con il dialogo costante su questioni come Z.E.S. e Tempa Rossa dichiarando massima disponibilità e collaborazione nel rispetto delle regole e delle aspirazioni della città di Taranto”.

MELUCCI E MAZZARANO – Melucci, quindi, nella sua veste ufficiale di primo cittadino di Taranto, attribuisce valore e significato istituzionale alla visita di un suo collega di corrente (Fronte democratico) che in Basilicata è un semplice consigliere regionale. Altrettanto fa Michele Mazzarano assessore regionale della Puglia allo Sviluppo Economico (tarantino). “Accolgo con favore  afferma – l’incontro tra il Consigliere regionale lucano Piero Lacorazza e il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, segno di una rinnovata collaborazione istituzionale. Ora dobbiamo concentrarci sui contenuti che la strategia della fiscalità differenziata offre al territorio ionico e comprendere, in un dialogo improntato sulla correttezza istituzionale, le eventuali proposte e prospettive che la Regione Basilicata vorrà offrire al dibattito”. Mazzarano è più accorto di Melucci e, ufficialmente, non fa alcun riferimento alla questione Tempa Rossa.

A quanto pare il solerte Lacorazza, non ha avuto contatti con il solo Melucci “L’incontro con il Sindaco di Taranto e l’interlocuzione avuta con il Presidente Emiliano e con l’Assessore Mazzarano – scrive – mi ha ancor più convinto della necessità di rilanciare il dialogo con la Regione Puglia su questioni di grande rilevanza a partire dalla ZES (Zona Economica Speciale) e della questione “Tempa Rossa”. Ho trasferito i contenuti del confronto al Presidente Pittella e all’Assessore Cifarelli. Non tocca a me, almeno in questa fase, entrare nel merito delle questioni, ma sento di dover assumere da queste interlocuzioni qualche difetto di gestione nelle relazioni istituzionali che va assolutamente recuperato nell’interesse di tutti.
È necessario a stretto giro di posta parlarsi; mi pare che ci siano le condizioni per entrare nel merito e verificare la praticabilità di una cooperazione che su molti aspetti può determinare una rinnovata e più avanzata pagina di federalismo solidale e produttivo”.

PITTELLA INCASSA – Marcello Pittella incassa la mediazione del suo consigliere regionale e scrive. “Condivido – si legge in una nota stampa – la sollecitudine del consigliere Lacorazza che oggi ha fatto visita al sindaco di Taranto, informandomi preventivamente della sua iniziativa politica. Da sempre, come giunta regionale della Basilicata, abbiamo perseguito la strada del dialogo istituzionale e della programmazione interregionale, adottando questo metodo anche sul tema Zes. Il 29 settembre scorso, infatti, ho inviato richiesta formale di incontro al collega Emiliano per discutere delle zone economiche speciali, la cui competenza, come si sa, è in capo alle Regioni, alle Autorità portuali e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. sono certo che la risposta non si farà attendere. Il tema è tanto dirimente quanto importante, alla luce dell’auspicato coinvolgimento degli attori principali della società lucana e pugliese. Per parte nostra, abbiamo attivato forme di dialogo istituzionale significative; il ministro De Vincenti, lo scorso 17 settembre, è venuto a Matera, dove ha incontrato le associazioni datoriali i sindacati, gli esponenti politici lucani per illustrare il punto di vista del Governo sulle Zone economiche speciali. La Regione Basilicata – sottolinea Pittella – si è mossa per tempo, predisponendo uno studio specifico sul sistema logistico regionale che è stato immediatamente inviato anche al presidente della Regione Puglia. E questo studio chiarisce le ragioni tecniche del nostro impegno”.

IL SILENZIO DI EMILIANO – Tace su tutta la vicenda il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al quale si è rivolto in via ufficiale il collega lucano Pittella. C’è stata risposta alla richiesta d’incontro? Intanto, sulla questione Tempa Rossa nei giorni scorsi c’è stata un’interrogazione dei consiglieri del Movimento 5 stelle. Marco Galante, Cristian Casili e Antonio Trevisi chiedono al governatore e all’assessore all’Ambiente, Filippo Caracciolo di “comprendere a che punto sia la predisposizione del Rapporto definitivo di Sicurezza sul progetto Tempa Rossa (in capo al gestore, ndr) e quali misure intenda assumere la Regione per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini dati gli elevati rischi connessi alla realizzazione del Progetto”.

LA CONVERSIONE DI MELUCCI – Sulla Zes Taranto-Matera, proprio Melucci non aveva avuto parole di apprezzamento. Ecco cosa scriveva lo scorso 24 settembre “ho avuto modo di discutere della questione anche con il Ministro per la Coesione Territoriale ed il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, al quale è stato ribadito che per Taranto non ci sono ad oggi le condizioni per condividere le opportunità della propria Zes con Matera, non se le risorse e gli incentivi disponibili dovessero essere semplicemente ripartiti tra le due realtà produttive, e soprattutto ove mancasse da parte delle amministrazioni locali amiche e vicine un piano ad ampio raggio, teso al concreto rafforzamento del ruolo del Porto di Taranto come hub privilegiato dell’import/export lucano, di riflesso ad una nuova prospettiva per il nostro indotto portuale”. Nei giorni scorsi però, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha definito “un’ottima idea” l’ipotesi di una Zes Taranto-Matera. Qualcosa è cambiato?

TEMPA ROSSA, TRA COMPENSAZIONI E APPORTO LAICO – E su Tempa Rossa, come la pensano il sindaco e l’amministrazione comunale di Taranto? Lo scorso 26 settembre Melucci ha incontrato l’Eni e la joint venture concessionaria per l’estrazione petrolifera del giacimento di Tempa Rossa in Basilicata. “In vista della prossima riunione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri che ha avocato a sé ogni decisione ultima sul progetto di implementazione della raffineria di Taranto che dovrebbe essere il terminale di stoccaggio di tutto il greggio trasportato a Taranto con l’oleodotto, il sindaco ha chiesto un nuovo rapporto duraturo nel lungo periodo che testimoni una vicinanza fattiva tra azienda e comunità. No all’improvvisazione né a un atteggiamento saccheggiatorio – dice il sindaco Melucci – In cambio garantiamo un apporto laico e scientifico che vada nella direzione dell’economia sostenibile”.

In attesa di ulteriori chiarimenti sul significato di “apporto laico e scientifico”, ricordiamo che l’assessore comunale all’Ambiente, Rocco De Franchi lo scorso 11 settembre ha partecipato all‘incontro presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per definire il procedimento di autorizzazione unica per modifiche logistiche e impiantistiche per lo stoccaggio del greggio proveniente dai giacimenti lucani di Tempa Rossa, a seguito della mancata intesa della Regione Puglia. In quella sede il Comune ha chiesto ed ottenuto la proroga di un mese della discussione sulle “misure compensative” per Taranto. Intenzione del Comune di Taranto “è incidere su ambientalizzazione e rimodulazione del progetto in senso meno impattante, la messa in sicurezza degli assetti esistenti e un significativo miglioramento delle emissioni odorigene, anche in relazione all’infrastrutturazione portuale”. La partita è aperta, non sappiamo come finirà. Di sicuro, si gioca su più… campi.